Dopo averlo visto in Atonement, Steven Moffat ha voluto Benedict Cumberbatch per il ruolo di Sherlock. Cumberbatch è in effetti il solo attore a aver sostenuto un provino per la parte
Non c’è nessuna stazione della metro abbandonata in Sumatra Road: la scena della ricerca del vagone mancante per sventare un possibile attentato in The Empty Hearse è stata girata in realtà a West Hampstead. Esiste però davvero Bull & Bush, una stazione abbandonata non lontano
Martin Freeman interpreta il medico militare John Watson, precedentemente impegnato con il Royal Army Medical Corps. Nella vita reale il nonno di Freeman era anch’esso un medico della RAMC e venne ucciso nella battaglia di Dunkerque durante la seconda guerra mondiale
Il bar che Sherlock e Watson frequentano spesso, lo Speedy’s Cafe, esiste davvero ed è a Gower Street, vicono a Euston. In caso di gita a Londra fategli una visita, potrete gustare i vostri eroi in versione wrap
Le riprese delle scene finali di Scandalo a Belgravia, dove John e Mycroft si incontrano proprio allo Speedy’s Cafe, hanno avuto luogo durante i riot londinesi di agosto 2011. Su consiglio della polizia le riprese sono state concluse in tutta fretta
Anche Matt Smith, celebre per la sua interpretazione dell’Undicesimo Dottore in Doctor Who, si era presentato alle audizioni per la parte di Watson. I produttori hanno però ritenuto che sembrasse troppo fuori di testa e che “un solo Sherlock fosse abbastanza”
Nell’episodio Il banchiere cieco, la celebre scena in cui Sherlock prende al volo la penna lanciata da Watson senza guardarla era riuscita al primo colpo a Cumberbatch, ma fu necessario ripeterla perché un cameramen troppo lento non era riuscito a riprenderla. Ci vollero altri tre tentativi perché Cumberbatch, che vedeva arrivare la penna grazie a uno specchio nascosto, riuscisse di nuovo a afferrarla
Un adattamento delle avventure di Conan Doyle? Non proprio: in Giappone sono stati creati anche i manga ispirati alla moderna serie TV della BBC, con una fedele messa in pagina di Uno studio in rosa e Il banchiere cieco
Il celebre numero 221b a Baker Street inquadrato nello show è in realtà un portone a North Gower Street, a circa mezzo miglio di distanza. Il “vero” 221b è troppo coperto da scritte “Sherlock Holmes” fatte dagli appassionati
Durante la sua visita ufficiale in Cina di dicembre 2013, il premier inglese David Cameron ha risposto a alcune questioni postegli dai cittadini tramite Sina Weibo, il Twitter cinese. La domanda che gli è stata fatta più volte (e di gran lunga) è stata: “Perché ci vogliono due interi anni per ogni stagione di Sherlock? Non possono sbrigarsi?”
Dopo 24 mesi di attesa, nei giorni scorsi è andata in onda nel Regno Unito l’ultima stagione di Sherlock. La sua formula è sicuramente atipica: solo tre episodi per stagione, e una stagione ogni due anni. Nonostante ciò lo show ha un numero di fan enorme e viene distribuito in oltre 200 paesi. Gli asiatici sono tra i più appassionati, al punto che in Giappone è stato creato un manga ispirato a Sherlock (Bbc, non Conan Doyle) e che, durante una sessione di Question&Answer con gli utenti di Sina Weibo, il quasi-Twitter cinese, il primo ministro inglese David Cameron si è visto chiedere se non fosse possibile accelerare i tempi di produzione della serie.
Qual è l’idea alla base dello show? L’adattamento delle avventure del celebre detective in una Londra contemporanea, dove Watson è un medico militare tornato dall’Afghanistan e esistono Internet e telefoni cellulari. Ogni puntata stizza l’occhio a uno o più racconti di Conan Doyle: Uno studio in rosso diventa quindi uno studio in rosa, Scandalo a Belgravia è basato su Scandalo in Boemia e così via.
Buona parte del successo di Sherlock è legata all’attore principale, Benedict Cumberbatch, che è perfetto nel ruolo di Holmes: nel caso vi stiate chiedendo dove lo abbiate già visto, è l’interprete di Khan Noonien Singh in Star Trek Into Darkness e sia Sauron che la voce del drago Smaug nella trilogia Lo Hobbit di Peter Jackson. Ma lo show si avvale anche di grosse sovrapposizioni di troupe con il rodatissimo gruppo alla base dello show Bbc per eccellenza, Doctor Who. A partire dai creatori, Steven Moffat e Mark Gatiss, che sono tra gli scrittori principali delle avventure del dottore.
Cosa aspettarsi quindi dalle tre nuove puntate della stagione 2014? Le recensioni che arrivano dall’Inghilterra sono più che positive e i titoli ingolosiscono – come The Sign of Three che strizza l’occhio al celeberrimo Il segno dei quattro. In Italia le due stagioni precedenti sono state trasmesse da Joi e Italia 1 e probabilmente bisognerà aspettare ancora qualche mese per i nuovi episodi. E poi l’attesa ricomincerà di nuovo, perché Moffat ha già annunciato che ci sarà una quarta stagione. Come resistere altri due anni? Intanto potete dilettarvi con le dieci curiosità sullo show che Wired ha selezionato per voi: prendete appunti, c’è anche qualche indirizzo da visitare in caso di gita a Londra.
E non dimenticate di rileggere i libri del caro Sir Arthur. Altrimenti che fan sareste?