Ieri sera a Torino i tassisti hanno inscenato una protesta contro i driver privati, paralizzando San Salvario per otre un’ora.
In via Madama Cristina all’uscita dello spettacolo di Claudio Bisio al teatro Colosseo, è dovuta intervenire la Digos per evitare che la protesta dei tassisti degenerasse. Avevano già bloccato le auto private, fatto scendere con la forza i passeggeri che hanno poi accompagnato a casa gratis, e infierito sulle auto danneggiandole e tagliando i pneumatici. Questo mentre il CEO di Uber, Travis Kalanick, tratta con le amministrazioni comunali delle città di mezza Europa, per regolamentare il servizio che promette costi più contenuti per gli utenti, e la non trascurabile riduzione delle auto private in circolazione, con conseguente riduzione del traffico e dell’inquinamento. Kalanick, in un intervento alla Dld (Digital-life-design) Conference di Monaco di Baviera, afferma: “Per il 2015 Uber ha grandi obiettivi per i driver e le città d’Europa. Ma non possiamo ararrivarci da soli”. Per questo ha annunciato l’impegno di Uber a stabilire nuove partnership con le città del continente per garantire l’innovazione. L’obiettivo è di espandere il proprio servizio UberPool, già presentato a novembre a Parigi, che permette di dividere il costo della corsa fra più utenti. Basato su UberPop, il servizio che mette in contatto driver che guidano la propria auto con utenti privati e che secondo il Comune di Milano è illegale, Pool tramite un algoritmo ottimizza le corse delle auto in modo da poter raccogliere altri passeggeri e dividere quindi il costo di parte o tutta la corsa. L’utente può scegliere la corsa solitaria, ma se sceglie l’opzione “pool” otterrà uno sconto dl 10% della tariffa che potrà arrivare a 50% se il suo itinerario corrisponde a quello di un altro.
Uber, ha proseguito il Ceo, sta lavorando con i governi per garantire la sicurezza e aumentare la concorrenza. Un’attività che solo nel 2014 ha portato 22 giurisdizioni degli Stati Uniti ad approvare nuove normative in tema di ridesharing. India, Olanda e città come Bruxelles e Helsinki stanno lavorando in questa direzione che secondo i dati presentati da Kalanick permette anche di migliorare i dati relativi agli arresti di driver che guidano dopo avere abusato di alcol o droghe.
Accanto ai successi elencati da Kalanick ci sono però ancora molti ostacoli. In Corea del Sud il Ceo è stato incriminato per servizio illegale del servizio taxi, e in Spagna il tribunale di Madrid ha dichiarato illegale il servizio.
In Italia siamo rimasti alle dichiarazioni del ministro Maurizio Lupi secondo il quale il servizio di Uber è illegale, ma da allora non ci sono stati passi successivi. Nel frattempo l’attività della società prosegue esplorando nuovi servizi. A Natale in collaborazione con Eataly è partita la consegna dei panettoni e la scorsa estate era disponibile anche quella dei gelati. Quella della consegna dei prodotti a domicilio è una delle strade del futuro. Che sembra piacere. La domanda per i panettoni ha infatti superato l’offerta dei driver di Uber.