S.O. Desktop, Windows o Ubuntu? C'è una terza via.

Sigfrido Maina Business, Lavoro 0 Comments

Nelle realtà con molte stazioni di lavoro XP, è necessario cambiare i computer, o il sistema operativo, oppure…

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E’ di pochi giorni fà la notizia che il Comune di Torino, in collaborazione con il consorzio CSI, ha in progetto di cambiare il sistema operativo Windows XP per passare al software libero Linux su alcune migliaia di computer. Come tutti sappiamo, Windows XP è morto e sepolto e, più che una vera e propria minaccia per la sicurezza, cominceranno presto a esserci seri problemi di compatibilità dei software, la stessa Microsoft ha annunciato la fine degli aggiornamenti ad office 2003 per fine anno.

Ovviamente per passare a una versione più recente di Windows occorre investire sul parco Hardware, sono ben pochi i computer ‘nativi’ XP che possono finzionare con Windows 7 o 8.

Gli IT manager si trovano quindi a dover studiare la soluzione migliore per rinnovare il  Sistema Informativo aziendale.

Una possibilità è quella di passare a Linux, la ‘distro’ Ubuntu è stabile, può essere installata su computer ‘datati’, non ha costi di licenza in quanto software GNU.

Il comune di Torino ha scelto questa strada, a dire il vero parecchio accidentata.

Se è vero che Linux consente un notevole risparmio iniziale, è necessario mettere in conto una serie di investimenti per rendere possibilie la migrazione, che non può che essere lunga e dolorosa.

Per prima cosa occorre verificare la compatibilità dei software: la maggior parte dei software gestionali usati, soprattutto nella pubblica amministrazione, sono solo per Windows, quindi è indispensabile scegliere una diversa piattaforma, magari Web Based, e progettare la ‘migrazione‘ verso il nuovo programma; solo questo progetto può richiedere anni per la realizzzazione. Negli uffici di un comune il pacchetto più usato è sicuramente Microsof Office, passando a Open Office non è certo garantita la piena compatibilità dei dati; altro progetto per la ‘revisione‘ di migliaia di files Word e Exel da parte di personale specializzato…. Ultimo ma non meno importante aspetto da valutare è la formazione degli utenti. Chi lavora o ha lavorato in ambito IT, sa bene quanto sia difficile convincere gli impiegati a cambiare abitudini.

Tanti auguri ai professionisti IT che dovranno gestire questa Migrazione.

 

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E’ di ieri la notizia che il comune di Monaco di Baviera sta per abbandonare Linux per tornre a Windows (speriamo che al comune di Torino giunga la notizia…). Dieci anni fà, con l’obiettivo di risparmiare sui costi di licenza Microsoft, al comune di Monaco hanno deciso di passare a Linux.  E’ stata creata un distro ad hoc, LiMux, e sono stati risparmiati i costi di 7500 licenze Windows e 15000 licenze Office. Ma molto probabilmemte i costi sono stati ben più alti dei risparmi. Il progetto non si è mai completato, ancora nel 2008 solo 1200 dei 14000 computer erano passati a LiMux. Inoltre si è registrato un notevole calo della produttività dovuto alla sia alla necessità di cambiare modo di lavorare, sia al problema della compatibilità con il mondo esterno, pensiamo allo scambio di dati con i fornitori.

Risultato: si torna a Microsoft, e se non ci sono riusciti i tedeschi…

Ma oggi i CIO hanno una terza opportunità per risparmiare sui costi IT senza incappare nei problemi di compatibilità che comporta un progetto di ‘migrazione’ a un diverso S.O., la User Desktop Virtualization.

In pratica si tratta della possibilità di condividere una risorsa hardware come un P.C. o un Server con molte stazioni di lavoro.

Dal lato utente non cambia nulla, se non il fatto di non avere più un computer sulla scrivania, dal lato del reparto IT ci sono solo vantaggi: pensiamo per esempio all’aggiornamento

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software che si rende necessario su un solo computer ogni ‘n’ terminali, nessuna necessità di sostituire i software normalmente utilizzati, nessun costo relativo alla formazione del personale, a fronte di un investimento iniziale pari a 1/4 rispetto ad un’infrastruttura di P.C convenzionali. In soldoni, se con il passaggio al software libero si ha un risparmio immediato sul costo delle licenze ma si creano costi non misurabili per la gestione del cambiamento, con la Desktop User Virtualization si hanno dei costi iniziali di Hardware e licenze ben misurabilie, e un gran risparmio nella gestione dell’IT aziendale.

Net at Work è partner di Ncomputing, azienda leader mondiale nel campo della virtualizzazione, siamo all’avanguardia in Italia, dove la User Desktop Virtualization non è ancora molto diffusa, per la progettazione e realizzazione di VDI (Virtual Desktop Infrastructure). Per saperne di più visitate il nostro sito e contattateci agli indizzi indicati.

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