Il sistema di posta certificata inventato dal genio della P.A. si è rivelata un flop. E’ ora di sostituirla…. con un’altro flop.
Dal sito di Repubblica:
L’agenzia per l’Italia digitale chiude la Cec-Pac, la speciale posta certificata che l’allora ministro Renato Brunetta aveva ideato per i rapporti tra cittadino e la pubblica amministrazione. E la chiude perché la Cec-Pac si è rivelata un flop: un mostro burocratico che ci costava 19 milioni di euro e veniva utilizzata da poche persone- nonostante gli annunci trionfali di Brunetta. “Con questa decisione, l’Agid inaugura una fase nuova: la chiusura di tutti quei progetti digitali che non funzionano e che causano solo uno spreco di fondi pubblici. È una novità rispetto alle solite storture burocratiche italiane”, commenta a Repubblica.it Ernesto Belisario, avvocato membro del tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale presso Palazzo Chigi.
Belisario già all’esordio della Cec-Pac, nel 2009, l’aveva definita “un fallimento annunciato” (sul proprio blog). E infatti: Brunetta assicurava che l’avrebbero attivata 6 milioni di italiani in pochi mesi, essendo gratuita, mentre ancora ad oggi il numero si ferma a 1,2 milioni. Non solo: l’82 per cento delle caselle attivate non sono utilizzate. Anche coloro che l’hanno voluta non sentono l’esigenza di utilizzarla. “Uno dei problemi è che la Cec-Pac è un’anomalia, tutta italiana. Ce l’abbiamo solo noi, al mondo. Ed è sovrapposta alla Pec, la posta elettronica certificata già usata dai professionisti”, continua Belisario.
Già adesso possiamo interagire con la PA tramite Pec; a tendere questo sarà il solo strumento utilizzabile, con la morte della Cec-Pac, che sarà graduale. Dal 18 dicembre 2014 non saranno attivabile nuove caselle Cec-Pac. Dal 18 marzo al 17 luglio 2015 le caselle già attive funzioneranno solo in modalità di ricezione. Gli utenti potranno usarle solo per consultare i messaggi i ricevuti. Dal 18 luglio non sarà più possibile riceverli, ma le caselle saranno utilizzabili solo per la consultazione dei messaggi precedenti. La morte definitiva avverrà il 18 settembre 2015, anche se- fino al 17 marzo 2018- gli utenti potranno richiedere l’accesso ai log dei propri messaggi. Il 18 marzo 2015 l’Agenzia fornirà una Pec gratuita (richiedibile tramite indirizzo richiestapec@agid.gov.it), ma solo agli utenti che hanno già richiesto una Cec-Pac prima del 18 dicembre. “Stiamo ancora valutando come gestire questa fornitura gratuita. Se le richieste saranno poche, potremo richiedere le Pec al Mepa (Mercato elettronico della PA). Se saranno molte, faremo un bando di gara”, spiegano dall’Agenzia.
Conta che l’Agid ha inaugurato un approccio diverso da quello che ha regnato finora: tagliare le “foglie secche”, i progetti digitali che l’Italia ha partorito finora e che non hanno riscosso successo. I progetti fallimentari, insomma. “Altri tagli simili arriveranno a breve. Per esempio su certe iniziative territoriali di alcune Regioni”, spiega Belisario. L’obiettivo è recuperare fondi pubblici per investirli in progetti che- si spera- saranno migliori di quelli deceduti. In particolare i 19 milioni di euro saranno investiti nei servizi annunciati con il piano di Crescita Digitale. L’Agid, nell’annunciare l’uccisione della Cec-Pac, cita Italia Login, con cui il Governo Renzi vuole fornire una “casa digitale” a tutti gli italiani. Per guidarli verso i benefici della rete, modernizzare i rapporti con la pubblica amministrazione e le aziende attraverso internet. Italia Login è un progetto ambizioso, beninteso: tanti e tali sono i ritardi dell’Italia nell’uso del digitale. La speranza, adesso, è che abbia più fortuna della Cec-Pac.
Bene, sono pronto a scommettere che tra qualche anno, caduto e dimenticato il governo Renzi, il futuro megamanagersuperespertogeniodeldigitale, portavoce del governo in carica, dichiarerà Italia Login un flop, e si impegnerà a dirottare i 39 milioni di euro spesi verso una nuova iniziativa, questa sì utile e innovativa, che consentirà finalmente agli italiani di usufruire dei servizi offerti dal web…………