Almeno quelli venduti in Italia, una App per raggiungere il posto di lavoro senza dover usare i mezzi pubblici.
La realtà (virtuale) supera la fantasia, lo abbiamo sempre saputo. Chi avrebbe immaginato solo qualche anno fà di potersi portare in tasca un apparecchio in grado di telefonare, fotografare, spedire posta, filmare, giocare, ascoltare musica, guardare film, indicarci la strada…. E poi un’orologio in grado di tenere sotto controllo la nostra salute, che ci consiglia la dieta, ci ricorda che dobbiamo camminare almeno un’ora al giorno… Beh, io non me lo sarei immaginato. E allora perchè non esagerare: vogliamo il teletrasporto. L’idea mi è venuta guardando la televisione, Domenica scorsa mi è capitato di seguire l’inchiesta di Riccardo Iacona su Rai Tre, sono andato a dormire molto amereggiato e con una certezza: solo il teletrasporto potrà risolvere i problemi del trasporto pubblico in Italia!
Gli inviati di PRESADIRETTA hanno attraversato il nostro paese, da nord a sud, salendo sugli autobus, i tram, la metro e i treni locali, come milioni di cittadini fanno ogni giorno, per rendersi conto dello stato dei trasporti pubblici. Il quadro che ne è uscito è desolante. Il 70% degli autobus in circolazione andrebbe sostituito, perché inferiore allo standard richiesto dalle norme europee. Un autobus su due ha più di 10 anni di vita. A Napoli ogni mattina la metà degli autobus non esce dai depositi perché guasto o in attesa di manutenzione. E al nord non va meglio. A Genova e a Bologna i problemi sono gli stessi. A Roma, nella capitale, il trasporto pubblico urbano è al collasso. Intere aree della città, densamente popolate, sono servite a singhiozzo o non lo sono affatto. Intanto l’Atac, l’azienda dei trasporti del Comune di Roma, è travolta da scandali, inefficienza, inchieste giudiziarie e negli ultimi 10 anni ha accumulato 1 miliardo e 600mila euro di debiti. Si calcola che ci vorrebbero 3.500 nuovi mezzi all’anno per i prossimi dieci anni per riavvicinarci alla media europea. Allora perché l’Italia non investe nel trasporto pubblico? Perché la Fiat ha deciso di chiudere la fabbrica di autobus IrisBus di Avellino, mentre ha incrementato la produzione in Francia e nella Repubblica Ceca? PRESADIRETTA è andata in Francia per raccontare quello che la politica francese ha capito da tempo: investire nella mobilità significa investire sul futuro del paese. Significa creare sviluppo e produrre ricchezza. Da Parigi alle città del nord, come Nantes e Rennes, il modello integrato dei trasporti pubblici francesi ridisegna il profilo della vita urbana, migliora la qualità della vita e attrae investimenti. A PRESADIRETTA ospite in studio di Riccardo Iacona: Carlo Bonini, inviato di “Repubblica”, per raccontare in diretta le inchieste sugli scandali e le tangenti che ruotano attorno al trasporto pubblico della capitale.
Fonte:
Triskel182
informazionecontro.blogspot.it