Greta Gerwig: “Gli anni ’70 sono il mio punto di riferimento”

Sigfrido Maina Non categorizzato 0 Comments

(Foto: Getty Images)

(Foto: Getty Images)

Greta Gerwig, oggi, è il cinema indipendente americano. Attrice di pellicole indie dal 2006, in quest’anno solare con Frances Ha, film che ha anche scritto oltre ad interpretare, è emersa definitivamente fino a diventare una piccola icona di un certo modo di intendere il cinema e di raccontare storie. Lo ha dimostrato ampiamente il fatto che sia stata scelta da Spike Jonze per il video di Afterlife degli Arcade Fire realizzato live agli YouTube Music Awards, che riprende per molti versi temi e idee proprio di Frances Ha. Il suo film arriverà anche in Italia (ha una distribuzione) dopo essere stato visto in anteprima al Festival di Torino.

Se il cambiamento deve venire da qualche parte è dal cinema indie e quel che la scena americana ha raccolto negli ultimi 20 anni sembra convogliarsi intorno a Greta Gerwig, nonostante “non è questo il cinema che ti dà una vera notorietà, non più” ci ha spiegato lei stessa. Eppure Frances Ha, sebbene con distribuzioni di nicchia e piccole uscite o partecipazioni a festival è arrivato in quasi tutti i festival del mondo “un traguardo che nemmeno speravamo di raggiungere”.

Cresciuta con il mito del cinema indie anni ‘70 “è quello a cui guardiamo tutti, l’epoca d’oro, quando gli studios lavoravano con gli autori veri e in un certo senso cerchiamo sempre di ritrovare quella rilevanza culturale” ha iniziato a recitare con film mumblecore, uno dei filoni e dei generi più potenti del cinema indie statunitense degli anni 2000 (così chiamato perché caratterizzato da una sovrabbondanza di dialoghi molto serrati), e poi si è mossa anche nel cinema mainstream partecipando con ruoli minori a “Amici, amanti e…” e ”To Rome With Love”, cominciando parallelamente anche a scrivere i film in cui era protagonista.

Ma oggi il cinema non è più quello degli anni ‘70, perché tutti i maggiori autori sembrano comportarsi come degli indipendenti, non come dipendenti di uno studio di produzione”, dunque sfuma la differenza tra le due categorie pur rimanendo una forte distanza in termini di budget.

Quella di Greta Gerwig, con il suo connubio di successo di nicchia e fedeltà ad una certa visione produttiva dei film, è insomma una delle personalità più interessanti attraverso le quali comprendere come, questi anni in cui il cinema indipendente americano è arrivato a grande notorietà, stiano cambiando forse qualcosa. Benché come sostiene lei stessa “credo che i filmmaker siano sempre i filmmaker e i grandi film rimangano i blockbuster”, lo stesso è evidente che qualcosa è mutato nel rapporto che i grandi studios, cioè le produzioni importanti intrattengono con gli indipendenti.

Infatti seda quando c’è stato Guerre Stellari esiste una certa idea di grande film e una di piccolo film e non credo ci sia molta comunicazione tra i due mondi” è anche vero che sempre di più i grandi colossi pescano nell’acquario degli indipendenti invece che realizzare film dalle aspettative d’incasso medie.

Dunque benché ci siano filmmaker come i fratelli Coen che lavorano per i grandi studi (anche se il loro ultimo film è stato fatto in maniera indipendente con contributi successivi dagli studios), quello che oggi è cambiato ad Hollywood è che “i registi continuano a fare quel che fanno, solo che ad un certo punto la gente capisca che sono grandi e li cominci a vedere”. È andata così anche per lei, almeno dal 2010, cioè da quando ha cominciato a lavorare in coppia con il suo fidanzato Noah Baumbach, già regista di film come Il calamaro e la balena o Lo stravagante mondo di Greenberg (il cui protagonista è Ben Stiller) e ora al timone di Frances Ha per l’appunto. “Se guardi Tarantino o Wes Anderson o Paul Thomas Anderson o David O. Russel sono tutte persone che continuano a lavorare come lavoravano anni fa, sono semmai gli studios ad aver cominciato ad andargli appresso”.

The post Greta Gerwig: “Gli anni ’70 sono il mio punto di riferimento” appeared first on Wired.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *