
(Foto: othree / Flickr CC)
Fino a poco tempo fa la reputazione di Foursquare non era certo alle stelle: dopo i dati sui ricavi pubblicati lo scorso anno, 2012, si parlava di lei soprattutto per non aver raggiunto le aspettative dei suoi investitori, senza tralasciare il fatto che il suo servizio di check-in non era più un trend. Quest’anno, tuttavia, è successo qualcosa di sorprendente: sono aumentati i ricavi – tanto da riuscire a coprire parte dei debiti – e il suo utilizzo si sta espandendo in tutto il mondo in posti inattesi come Pechino o Istanbul. E sopra ogni cosa, Foursquare è diventato il database di luoghi più utilizzato dagli sviluppatori di applicazioni per mobile: ne sono un esempio Uber, Pinterest e WhatsApp.
Che il 2014 sia l’anno in cui qualcuno faccia la lotta per fare l’offerta d’acquisto migliore? Chi comprerà Foursquare? E il CEO Dennis Crowley sarà disposto a vendere e rinunciare all’indipendenza?
Come si diceva, il suo valore non risiede solo nella possibilità di ricavi con la pubblicità, l’azienda di Crowley ha soprattutto un forte appeal tra gli sviluppatori di app, un nome fra tutti: Instagram. Nonostante Facebook l’abbia comprata nel 2012 per 1 miliardo di dollari, Instagram è riuscita a rimanere indipendente: lo dimostra il fatto che utilizza ancora il database di Foursquare e non quello di Facebook. Questo però le crea una forte dipendenza. Foursquare potrebbe non cedere così facilmente e giocarsela al meglio. È, infatti, difficile da sostituire. Mentre Google, Yelp e Facebook hanno elenchi di aziende, Foursquare è unica per la sua collezione di punti di interesse bizzarri e non commerciali: questi sono i tipi di luoghi che agli utenti Instagram piace documentare.
D’altro canto Facebook non ha rinunciato a offrire questo tipo di informazione: quando il capo di produzione Chris Cox lanciò Facebook Places lo descrisse come un modo per creare memoria collettiva. Se osserviamo come agli utenti piaccia geolocalizzare i propri post possiamo dire che c’aveva azzeccato.
Apple, Google e Microsoft saranno certo interessati a fare un’offerta: a chi cederà Crowley?
In quale contesto potrebbe acquistare maggiore valore e importanza? Evolvere e non essere semplicemente un database di punti su una mappa?

(Foto: Foursquare Blog)
All’interno di Facebook potrebbe essere presente in molteplici contesti, per esempio fornire raccomandazioni real time, sviluppare un meccanismo che ci aiuti a prendere decisioni o prenda decisioni per noi.
Facebook è attualmente progettato attorno l’atto del ricordare. Anticipa solo quello che ci piacerebbe leggere tra i post pubblicati dai nostri amici. Le pagine profilo e la timeline sono costruite per i nostalgici. Questo potrebbe essere il motivo per cui i ragazzi sembrano fuggire annoiati da Facebook, mentre gli adulti sono tutti intrigati: è il passato, non il futuro.
Così la capacità che ha Foursquare con il suo algoritmo che anticipa informazioni sui luoghi che stiamo per raggiungere potrebbe essere estesa all’interno di Facebook e alle attività degli utenti – post, amici, musica.
Certo che già è sconcertante sapere quanti dati su di noi e il nostro passato possiede Facebook, immaginiamoci se potesse pure suggerirci cosa fare e mettere mani sul nostro futuro.
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