Violato iCloud, rubate le foto e i filmati Hard di 101 star di Holliwood
Spesso proponendo le soluzioni di Cloud Computing Privato di Net at Work, mi sento obbiettare che, se si può ottenere lo stesso servizio gratuitamente, non è il caso di pagare.
Ieri su tutte le testate nazionali è apparsa questa notizia, riporto quella pubblicata sul Fatto Quotidiano:
Un’incredibile storia di accesso abusivo ai profili di Cloud riguardante diverse star di Hollywood, e conseguente pubblicazione on line di foto intime, sarebbe accaduta in queste ore. Secondo diverse testate online in lingua inglese, si sarebbe consumato un accesso abusivo massivo alle foto senza veli di tantissime celebrità, attraverso un “buco” del sistema di deposito iCloud. Si tratterebbe di più di 400, tra immagini e video. Diverse star, con estrema rabbia, hanno confermato, anche attraverso i social network, l’autenticità della violazione, che non sembra avere precedenti, per il numero di soggetti coinvolti. Apple, dal canto suo, contattata dal sito americano specializzato in nuove tecnologie Mashable, ha declinato ogni commento.
Le foto senza veli di star come Selena Gomez, dell’attrice Jennifer Lawrence o di Rihanna avrebbero cominciato a circolare da domenica sui social network e sui siti di condivisione gratuita. Tra i nomi delle vittime figurerebbero anche Lavigne, Amber Heard, Gabrielle Union, Hayden Panettiere et Hope Solo, nonché Hillary Duff, Jenny McCarthy, Kaley Cuoco, Kate Upton, Kate Bosworth, Keke Palmer et Kim Kardashian. Le foto sono state rese disponibili anche attraverso Twitter e Reddit, e le comunità virtuali hanno subito ribattezzato la vicenda “Fappening”, anche se Twitter avrebbe sospeso un certo numero di utenti “sorpresi” a postare le foto senza veli delle star. La stessa Wikipedia avrebbe cancellato la voce relativa all’evento.
Ora, i filmati osè delle star di Holliwood non sono certo dei dati aziendali “sensibili”, intanto viene confermata la morbosità esibizionista di queste cosiddette stelle, il fatto stesso che abbiano prodotto i filmati, e salvati su iCloud, dimostra un certo grado di erotomania.
Ma, se anzichè filmati porno soft (o forse hard non saprei) venissero violati dati importanti, penso a progetti, brevetti, o anche solo documenti contabili di aziende concorrenti, allora i danni sarebbero davvero gravi.
Per questo è meglio spendere qualche euro per avere la garanzia di sicurezza dei propri dati, con il Cloud Computing Privato è possibile e a prezzi molto contenuti.
Stesso discorso riguarda la Posta Elettronica, quante Email importanti scambiamo durante una giornata di lavoro? E’ prudente lasciarle in balia degli hacker magari sul Cloud di Google? Meglio assicurarsi la sicurezza del Cloud di Net at Work, ne vale sicuramente la pena.