Sembrerebbe un pesce d’aprile, ma alla base di questa notizia c’è uno studio serio e approfondito. Quello che mi ha stupito è come mai nessuno ci avesse pensato prima, in fondo l’idea sembra geniale, infatti è stato calcolato che gli USA possono risparmiare 135 milioni di dollari ogni anno cambiando il font dei documenti, e allora perché non farlo anche in ufficio? Se per i processi di stampa utilizzate il Times New Roman, Arial, Comic Sans ecc. potreste risparmiare il 24% sulla spesa di inchiostro semplicemente passando al più economico Garamond. Può significare davvero tanti soldi visto che l’inchiostro per stampanti costa il doppio di Chanel N.5.
Lo studio
Il giovane Suvir Mirchandani (Dorseyville Middle School, Pittsburgh, Pennsylvania) ha effettuato la sua ricerca applicando un rigoroso metodo scientifico: concentrandosi sulle lettere più usate in inglese (e, t, a, o, r) ha comparato 4 font (Times New Roman, Garamond, Century Gothic, Comic Sans) con APFill® Ink Coverage Software, calcolando il relativo consumo di inchiostro. Risultato, il Garamond è il carattere di più economico: -24% di consumo d’inchiostro rispetto al Times New Roman. Per risparmiare sul toner basta dunque cambiare font. Caratteri come Times New Roman o Century Gothic, quando stampati richiedono una grossa quantità di inchiostro, mentre un Garamond ne consuma molto meno.
Quanto risparmiare
La notizia sta facendo il giro del mondo. E come spesso succede quando si torna a scoprire l’acqua calda, si tratta solo di applicare e replicare. Ma quanto mai si potrà risparmaire in questo modo? L’amministrazione americana, che ogni spende circa 467 milioni di dollari in inchiostro, porterebbe risparmiarne 135. E se tutti gli Stati dell’Unione optassero per il font “light” questa particolarissima spending review produrrebbe 370 milioni di dollari di minori costi. Dunque, un’azienda deve solo controllare quanto spende all’anno in inchiostro per stampanti, cambiare il font e calcolare il risparmio. Fra l’altro, in tempi di spending review, potrebbe farlo anche la pubbica amministrazione italiana.
Come risparmiare
E’ vero che nel mondo digitale le imprese stampano sempre meno, ma tante aziende e gli uffici professionali che non hanno adottato il Cloud o non utilizzano supporti informatici per archiviare e comunicare dati sono sorprendentemente tante. Non solo: ci sono pur sempre documenti che prima o poi è utile o necessario stampare. Dai certificati ai contratti e alle buste paga. L’utilizzo di carta, per quanto ridotto negli anni (anche la dematerializzazione degli archivi comporta risparmi) non è ancora stato rimpiazzato. Ebbene, in attesa di una piena digitalizzazione si può almeno cambiare carattere di stampa.
La Prova
Io di secondo nome faccio Tommaso, e quindi… ho dovuto verificare. Ho stampato questo post in Garamond, ho fatto per una volta un’eccezione e ho consumato carta e toner, e il risultato è decisamente buono. Pensavo di dover chiudere questo articolo constatando che la stampa in questo carattere risulta illeggibile, invece, sebbene la differenza rispetto ai più diffusi caratteri a cui siamo abituati sia evidente, la lettura risulta chiara e facile, anche per uno un po’ ‘cecato’ come me. Sempre meglio evitare la stampa, ma se non se ne può fare a meno, Garamond: per un mondo più Verde!