Un' altro buon motivo per non fidarsi del cloud computing pubblico.

Sigfrido Maina Business, News da Net at Work, Non categorizzato 0 Comments

Dopo iCloud violato anche Dropbox, sarà solo questione di password? 

 

DropIcloud

 

Riporto la notizia dal sito di Repubblica:

“Cloud Computing pubblico: Dopo il furto di foto sexy di star come Jennifer Lawrence e quello di immagini dall’app Snapchat popolare tra i ragazzini, un altro attacco hacker. Questa volta colpisce Dropbox. Sette milioni di account del popolare servizio di archiviazione dati sulla nuvola del web sarebbero stati violati e alcune credenziali pubblicate in rete. “Username e password sono stati rubati da altri servizi ed usati per cercare di effettuare l’accesso agli account Dropbox“, fa sapere la società in una nota. “Attacchi come questo – continua Dropbox – sono uno dei motivi per cui incoraggiamo fortemente gli utenti a non usare le stesse password attraverso vari servizi. Per un livello di sicurezza aggiuntivo, consigliamo sempre di attivare un processo di verifica a due passaggi sul vostro account“. Nelle scorse settimane, dopo il furto di foto osè di attrici di Hollywood, Apple ha aumentato la sicurezza di iCloud introducendo proprio la doppia autenticazione. Mentre è di qualche giorno fa la notizia che sono stati rubati oltre 3 Gb di foto e video da Snapchat, l’app usa e getta molto popolare tra i ragazzini statunitensi. Anche in questo caso gli hacker si sono intrufolati sfruttando un’applicazione di terze parti.

 

Snapchat

Dropbox, nata a San Francisco nel 2007, è vicina ai 300 milioni di utenti nel mondo: lo scorso aprile ne contava per l’esattezza 275 milioni. Offre un sistema di archiviazione in Rete gratis fino a 2 Gb di spazio.” 

Se ci si affida ad un servizio gratuito, è normale che il provider non si assuma nessuna resposabilità. Eventuali furti di dati vengono imputati alla password non abbastanza sicura, magari perché uguale a quella di un’altro servizio…

 

Net Box

 

Per questo Net at Work propone un servizio di sincronizzazione e backup dei dati, simile nel funzionamento a software come Drop Box e iCloud, ma residente in ‘Cloud’ privato, nel nostro Data Center, completamente isolato dal ‘Cloud’ pubblico. In questo modo livello di sicurezza garantito è molto elevato.  Naturalmente questo servizio ha un costo, ma è talmente limitato che sarebbe assurdo rinunciare alla salvaguardia dei propri dati, per risparmiare pochi euro al mese.

Si chiama Net Box, e potete scoprirne le caratteristiche a questo link:

 

http://www.netatwork.it/apps/net-box/

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