Un buon motivo per non usare Gmail

Sigfrido Maina Lavoro, Non categorizzato 0 Comments

 

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E’ sempre più difficile mantenere la risevatezza delle comunicazioni telematiche. Dopo Facebook che ha da tempo integrato l’odiosissima funzione “letto alle…”, che compare quando un messaggio privato viene letto e che ha convinto molti a ritornare alla cara vecchia mail, magari quella di google, arriva Streak a rovinare tutto.

Streak si integra con Gmail, con l’ambizione di trasformare la casella di posta in un vero e proprio software CRM. Un team di tre programmatori, ex impiegati di Google e Wiki, ha sviluppato una App per integrare il servizio di posta elettronica di Google. Il team di Streack sostiene: “vogliamo evitare la frustrazione di dover costantemente passare dalla casella di posta del lavoro a quelle private, e di doverlo fare su dispositivi diversi. Vogliamo aiutarvi a controllare il flusso quotidiano di posta” un intento nobile, che ha però alcune controindicazioni.

 

Ad esempio, Streak introduce la funzione inventata da Facebook: nel momento in cui una mail viene letta (= aperta con un clic), il simbolo dell’app, un piccolo occhio grigio, si illumina di rosso. Questo vuol dire che la mail è stata letta. Non solo: il servizio indica altre informazioni dettagliate sul ricevente, come il luogo (georeferenziato su Google Maps) dove si trovava la persona quando ha aperto il messaggio, e il dispositivo con cui lo ha fatto.

 

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Oltre al fatto di non potere più ritardare la risposta delle mail, si riscontrano altri problemi riguardo la privacy, immaginiamo per esempio di aprire per errore una mail commerciale, che pubblicizza un prodotto che non ci interessa affatto, c’è da scommettere che saremmo subissati da mail dello stesso contenuto.

Repubblica.it ha contattato lo staff di Streak per chiedere cosa ne sarà dei dati memorizzati dalla società, questa è la risposta: “sui server memorizziamo i metadati delle mail, non i contenuti, anche se possiamo accedervi e in futuro li useremo“. Da parte sua, Google ci tiene a far sapere che “il prodotto non è ufficiale e non ha la nostra approvazione“, ma finora nessuna azione è stata fatta per prevenire usi e abusi. Vedremo, nel frattempo le mail saranno aperte con la massima attenzione.

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