Ecco che il Cloud Computing comincia a diventare utile nella vita di tutti i giorni, sconfinando dal mondo dell’informatica a quello dell’automobile. Abbiamo già parlato dell’accordo di Apple con Ferrari e altre case Premium, che porterà a un uso personalizzato degli smartphone per migliorare l’esperienza di guida, oggi scopriamo che Volvo sperimenta l’uso del Cloud Computing per integrare i sistemi di sicurezza delle proprie vetture.
Per contro, il ruolo del guidatore come attore protagonista della mobilità andrà sempre più relegandosi in seconda posizione, grazie (o a causa) delle nuove tecnologie che ormai si orientano decisamanete verso la guida autonoma.
La sicurezza, è certo, andrà aumentando, ma l’emozione e il divertimento della guida…? Tutto dipenderà da come i costruttori sapranno integrare l’innovazione con la tradizione.
Intanto, comunque, alcuni marchi si stanno spingendo molto in avanti nello sviluppo di sistemi per la sicurezza stradale e l’”autonomia” dei veicolo. Per ora, più che altro, l’obiettivo è affiancare con una sorta di “assistente virtuale” il guidatore.
Volvo è una delle Case automobilistiche che più punta in questo senso e, ora, l’ultima trovata della firma scandinava sfrutta internet creando una tecnologia inedita basata tutta sul “Cloud Computing” (immagazzinamento delle informazioni e dei dati in Internet).
Tutto ciò, tra l’altro, in collaborazione con le autorità dei trasporti in Svezia e Norvegia (sempre i più lungimiranti N.D.A.)
Alla rete il compito di informare tempestivamente sui pericoli della strada
Questa tecnologia si basa su due elementi principali: sensori e connessione a Internet. Se un’auto riconosce degli ostacoli sulla carreggiata lancia automaticamente un’allerta ai veicoli che si trovano nelle vicinanze.
Gli altri conduttori vengono così allertati attraverso segnali e informazioni sul pericolo imminente e il messaggio arriva direttamente anche alle autorità locali responsabili dei trasporti, in modo da poter intervenire tempestivamente.
Attualmente il progetto è in fase di sperimentazione con già 50 veicoli in prova. E intanto Volvo già pensa ad aumentare la flotta sperimentale entro la fine dell’anno.
L’obiettivo della Casa svedese è implementare questa tecnologia sulle sue auto di serie, entro un paio di anni.
Se davvero, in un futuro prossimo, tutte le auto (e i diversi mezzi di trasporto, pensiamo all’utilità che una tecnologia di queto tipo avrebbe sui camion, gli autobus, i taxi…), renderebbe di fatto obsoleti i servizi per gli automobilisti tradizionali, come Onda Verde (tra l’altro molto poco efficente), i vari sistemi di avvisi agli automobilisti in autostrada, espandendo automaticamente di fatto il servizio a tutta la rete viaria.
Ogni auto, camion, autobus percorrendo il proprio percorso potrebbe automaticamente informare, tramite il Cloud Computing, gli altri veicoli sulla strada; immaginiamo poi un sistema Cruise Control remoto, non ci sarebbero più eccessi di velocità (e relative multe)…
In definitiva, in questo campo di utilizzo, il Cloud Computing si pone come tecnologia al servizio del cittadino, quasi un ‘dispensatore di civilità’.
Quindi, a promuovere e finanziare la sperimentazione, più che le case automobilistiche, dovrebbero essere i governi, magari a livello Continentale (così sapremmo a cosa serve l’ Unione Europea), investendo finalmente risorse sulla circolazione veloce e sicura delle informazioni, prima che delle merci.